Terra Nostra Benefit

Il Recupero

Complesso S. Barbara

Complesso Santa Barbara

Rinascita

Il complesso Santa Barbara costituito dalla Chiesa e dall’ex Convento, nei secoli ha visto vari utilizzi ma sempre a tema della solidarietà e della socializzazione, sino al progressivo abbandono, stessa sorte per la piccola Chiesa che ha visto scemare l’utilizzo come spazio di culto e di preghiera, sino alla successiva chiusura.

Ora grazie al restauro il Complesso viene restituito all’utilizzo sociale, ricreativo e divulgativo a favore del territorio.

Il recupero e ripristino fanno seguito all’interesse personale di un imprenditore forsempronese, non più residente nella cittadina ma ad essa profondamente legato e sempre desideroso di mettersi in gioco per il bene del suo territorio.

A seguito di questo importante intervento gli ambienti attigui alla chiesetta di Santa Barbara hanno assunto una nuova veste combinando l’azione di recupero e mantenimento con quella di fruibilità sociale, per eventi ed iniziative sia a scopo promozionale dell’agrobiologia del territorio, sia per attività a più ampio spettro d’interesse.

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Terra Nostra
Società Benefit

Via F.M. Torricelli
61034 Fossombrone, PU

A seguito del restauro, Terra Nostra Società Benefit realizza eventi culturali ed eventi per la promozione, lo sviluppo del consumo consapevole di prodotti provenienti da agricoltura biologica e soprattutto del nostro territorio.

Il lascito della nobile

Storia del Conservatorio

Il Conservatorio delle Esposte si trova lungo l’attuale via Francesco Maria Torricelli, nell’espansione della Città di Fossombrone voluta nel 1616 dall’ultimo duca di Urbino, Francesco Maria II della Rovere, nella piana del Bottaccio che si stende a sud della Città fino al fiume Metauro.

E’ qui che lo ha voluto il vescovo della Città Eustachio Palma nel 1727 mettendogli a disposizione “una casa, situata con un grande orto alla porta de’ Molini, dove potranno fabbricarvi, e farvi tutte le commodità, che loro saranno di bisogno…” poiché la precedente sistemazione, adiacente la non più esistente chiesa di Santa Maria Nuova, che si trovava lungo “la piazza”, nei pressi della chiesa di Sant’Agostino doveva apparire ormai angusta e non soddisfare più le esigenze dell’istituto.

Il complesso era già dotato di una piccola chiesa ubicata all’interno dell’isolato e quindi alle spalle del Conservatorio, che si decise di ricostruire totalmente nel 1778 nelle forme in cui oggi la vediamo grazie al generoso lascito della nobile Barbara Piccini alla cui Santa omonima venne poi dedicata.

La donatrice viene ricordata da un’epigrafe datata 1737, posta in un locale del conservatorio adiacente la chiesa, sormontato dal suo ritratto.

Architettura elegante

Chiesa di Santa Barbara

La chiesa, la cui ricostruzione si concluse nel 1782, presenta una sobria facciata in laterizio riquadrata da fasce in pietra e coronata da timpano triangolare. L’interno dall’eleganti linee settecentesche mostra le pareti scandite da paraste dai capitelli corinzi che fanno da appoggio al classico cornicione a dentelli e ovoli su cui si imposta la volta lunettata.

Con la linearità che caratterizza l’architettura della sala fa contrasto il ricco ed elaborato altare a sarcofago in stucco dipinto a finti marmi al centro del quale campeggia un medaglione raffigurante a rilievo Santa Barbara incorniciato da palme che alludono al suo martirio.

Le Esposte si dedicavano soprattutto alla tessitura realizzando, con le sete inferiori prodotte a Fossombrone, coperte da letto, fazzoletti, fettucce, tessuti per paramenti sacri e tappezzerie allora molto ricercati e continuarono tale attività fino alla fine del sec. XIX allorché, subentrando altre forme di assistenza, il Conservatorio viene sciolto.

A seguito dell’abbattimento del convento di Sant’Agata, avvenuto nel 1892, le monache benedettine da li si trasferiscono nell’ex Conservatorio delle Esposte da loro acquistato e portano nella chiesa alcuni dipinti come la Santa Rita, di Francesco Guerrieri, la Sant’Agata in carcere, di Ignoto, ora conservati in Cattedrale e il San Benedetto e Santa Scolastica, attribuito ad Antonio Viviani detto il Sordo, oggi collocato nell’abside della chiesa nel posto precedentemente occupato dal grande dipinto raffigurante l’Assunta, di Cesare Maggeri, che le Esposte si erano portate dalla chiesa di Santa Maria Nuova.

Nel 1913 nell’ex Conservatorio delle Esposte risultano presenti ancora alcune monache benedettine.

Scopo del recupero

I locali dell'Ex Conservatorio

Ora grazie al restauro il Complesso viene restituito all’utilizzo sociale, ricreativo e divulgativo a favore del territorio.

A seguito dell’azione di recupero del salone del Conservatorio delle Esposte in Via Torricelli a Fossombrone, i locali sono adibiti ad uso eventi per la promozione e lo sviluppo del consumo consapevole di prodotti prevenienti da agricoltura biologica.

Il recupero e ripristino fanno seguito all’interesse personale di un imprenditore forsempronese, non più residente nella cittadina ma ad essa profondamente legato e sempre desideroso di mettersi in gioco per il bene del suo territorio.

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